To Rome with Love

To Rome With Love

To Rome With Love è una noiosa prosopopea diretta da Woody Allen composta da diversi racconti; quasi tutti sono in qualche modo interfacciati tra di loro. I protagonisti sembrano di cartone. Sono finti e spenti come dei pupazzi a cui il regista ha miracolosamente dato il dono della parola. Un crogiolo di attori americani e nostrani relegati ad interpretare i rispettivi ruoli; ostaggi di una sceneggiatura fine a se stessa. Roberto Benigni è Leopoldo Pisanello nell’episodio che celebra la metafora dell’effimera fama televisiva dell’uomo qualunque. Jesse Einsemberg (reso famoso da The Social Network) è un giovane studente di architettura che incontra per le vie romane una figura più onirica che reale: un illustre affermato architetto interpretato da Alec Baldwin. Penélope Cruz è Anna, una prostituta d’alto bordo che si intromette – per errore – nella vita di due sposini giunti a Roma da Pordenone per sondare la possibilità di un loro eventuale trasferimento nella capitale. Woody Allen, oltre che dirigere il film, ne è anche uno dei co-protagonisti e veste i panni di un ex impresario teatrale americano che giunge a Roma per conoscere i futuri consuoceri. Antonio Albanese e Riccardo Scamarcio sono due improbabili macchiette: il primo è un’affermata e affascinante (???) star del cinema mentre il secondo è un ladro pugliese specializzato nel ripulire camere d’albergo. Dopo l’affabulante affresco romantico di Parigi dipinto da Allen con Midnight in Paris, questa scivolata romana sembra più somigliare ad una nota stonata. Un film assemblato con quadri timidi che compongono una ragnatela di suggestive immagini romane a cui fa da sfondo una sceneggiatura non sempre all’altezza.

Voto: 5 (commedia)

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