Recensione del film: Emotivi Anonimi

Emotivi anonimi

Emotivi Anonimi (Les émotifs anonymes) di Jean-Pierre Améris con Benoît Poelvoorde (Jean-René), Isabelle Carré (Angélique), Lorella Cravotta, Lise Lamétrie e Swann Arlaud. Incontro d’amore tra due timidissimi-emotivi: Angélique e Jean-René. Lei è un’esperta cioccolataia in cerca di occupazione. Cosciente della sua difficoltà ad instaurare e mantenere relazioni sociali, si attiva per cercare una soluzione al problema e partecipa alle riunioni di uno speciale gruppo (cosiddetto di auto-aiuto): gli Emotivi Anonimi. In realtà scopre che lo strumento migliore per vincere la timidezza non risiede nel cercare aiuto all’esterno bensì nell’affrontare a viso aperto la società umana. Durante la ricerca di un’occupazione lavorativa, ottiene l’appuntamento per un colloquio presso una piccola fabbrica di cioccolato gestita da un’altrettanto timido cronico: Jean-René. L’affinità tra i due, più che il curriculum, colpisce l’uomo e così inizia il rapporto di lavoro. Angélique diventa la nuova responsabile vendite. L’incontro tra i due emotivi è il fulcro di tutta la vicenda. Scopriranno di essere irresistibilmente attratti l’uno dall’altra ma il passo che li deve condurre verso l’ufficiale dichiarazione d’amore non ricalcherà nessuno dei clichè normalmente conosciuti. Si tratta di una breve commedia (ottanta minuti in tutto) senza picchi ma senza nemmeno crolli. L’utilizzo del cioccolato come raffinato strumento di attrazione sentimentale non è certo una novità per il cinema ma in Emotivi Anonimi percorre un sentiero inconsueto. Anche se la storia (e il suo sviluppo) sono lontani anni luce, per esempio, da quel Chocolat che avvicinò Juliette Binoche al gitano Johnny Depp, tuttavia non tutto è da buttare. Tra una gag e l’altra, i sentimenti tra gli emotivi Jean-René e Angélique divengono via via sempre più profondi con un incedere strabiliantemente originale. La cifra stilistica di questa piccola commedia trova una collocazione ideale nella tenera trasposizione di un rapporto sofferto ma che approderà ad un lieto fine. Un plauso meritato a Benoît Poelvoorde e Isabelle Carré che interpretano magnificamente i due timidissimi protagonisti permettendo al prodotto finale di schivare la scomoda etichetta di film noioso.

Voto: (commedia)

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