Gigolò per caso

Gigolò per caso

Se non ci avessero detto che Gigolò per caso era diretto e sceneggiato da John Turturro, non lo avremmo mai pensato. La compresenza di Woody Allen in un film che sembra in tutto e per tutto opera sua potrebbe ingannare. Questa volta il vecchio Woody è solo interprete in una vicenda romantica-chic delicata e cortese che somiglia parecchio alle sue produzioni. Come spesso accade, il titolo originale (Fading Gigolo) è più significante rispetto all’adattamento italiano ma dobbiamo farcene una ragione. Con un cast che comprende anche Vanessa Paradis, Sofìa Vergara, Sharon Stone e Liev Schreiber, assistiamo ad una girandola di relazioni uomo-donna che evidenziano la necessità di essere reciprocamente ascoltati ancor più che sessualmente appagati. Turturro è un single che si trova quasi per gioco ad affrontare il mestiere “più vecchio del mondo” pur non essendo di una bellezza classica. Il fascino parte non già dall’avvenenza bensì dal carisma, dal tatto, dai modi garbati e dalla capacità di ascoltare, osservandole, le donne. Sentimenti che nascono dalla reciproca conoscenza, senza pregiudizi nè barriere. Donne e uomini, non più giovanissimi, alla ricerca di qualcosa di “nuovo” i quali riscoprono, al contrario, qualcosa di “vecchio” (anzi, di tradizionale). Toni morbidi che accarezzano lo spirito romantico sfiorando i bordi della cosiddetta “normalità”. Una commedia sussurrata all’orecchio per palati sofisticati.

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