Dallas Buyers Club

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Dallas Buyers Club è diretto da Jean-Marc Vallée. Candidato ai premi Oscar in ben sei categorie: Miglior Film, Migliore Attore Protagonista (Matthew McConaughey), Miglior Attore non Protagonista (Jared Leto), Miglior Sceneggiatura Originale, Miglior “Trucco e Parrucco” e Miglior Montaggio. Altri interpreti di rilievo: Jennifer Garner, Denis O’Hare e Steve Zahn. Un film meraviglioso. La storia di un uomo, Ron Woodruff, a cui nel 1986 venne diagnosticata l’infezione da virus HIV. Nonostante i medici gli avessero promesso solo altri trenta giorni di vita, Ron non si arrese e cercò altre soluzioni diverse da quelle farmacologiche ufficiali. Eterosessuale, un lavoro da elettricista e fiero amante del sesso non protetto, Ron scoprì che l’unico medicinale approvato dalla FDA (Food and Drug Administration) non era la cura migliore per l’AIDS ma solo quella “approvata ufficialmente”. L’ente preposto per la tutela della salute pubblica americana aveva ceduto alle pressioni di una casa farmaceutica affinchè fosse consentito solamente l’uso del costosissimo medicinale i cui effetti negativi pare superassero di gran lunga quelli positivi. Cercando le soluzioni adottate nel resto del mondo per cambattere l’AIDS, Ron si rese conto dell’esistenza di altre terapie e le fece proprie. Contrabbandando i medicinali “non approvati” negli Stati Uniti, fondò il cosiddetto Dallas Buyers Club ovvero un circolo privato in cui gli iscritti pagavano una quota fissa mensile e potevano approvvigionarsi con i farmaci proibiti. Nonostante i conclamati effetti positivi delle cure “alternative” rispetto a quelle “autorizzate”, il Dallas Buyers Club venne osteggiato con tutti i mezzi legali a disposizione delle case farmaceutiche a cui pare interessasse di più curare i propri introiti finanziari che la salute dei pazienti. Rimane il fatto che Ron visse altri sette anni e consentì lo stesso destino a numerosi altri malati di AIDS. Uno strepitoso Matthew McConaughey è il protagonista assoluto di una storia che ha dell’incredibile. Come Erin Brockovich (che fruttò l’Oscar a Julia Roberts), anche Dallas Buyers Club è la storia vera di un comune cittadino che non si arrende davanti alla strafottenza di grandi società e combatte con i mezzi a sua disposizione per contrastare il sistema malato. Un racconto intenso. Un uomo, anzi, un vero uomo e una malattia infamante perchè (secondo lui) tipica di omosessuali e tossicodipendenti. Non si capisce se l’onta maggiore fosse quella di avere scoperto un truce destino o di avere contratto una malattia da “froci”. Ron non demorde e non si arrende ad una sentenza di morte ma combatte ed inizia un percorso di crescita. Fonda il Dallas Buyers Club proprio insieme ad un transessuale conosciuto in ospedale di cui diventerà grande amico. Non modifica le sue attitudini sessuali ma cambia radicalmente l’atteggiamento verso il diverso, osservandolo con occhi nuovi. Una prova da grandi attori per tutti, protagonisti e comprimari. Un’ottima regia e una sceneggiatura semplicemente perfetta.

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