Another Year di Mike Leigh

Another Year

Another Year con Jim Broadbent, Ruth Sheen e Lesley Manville. Il regista Mike Leigh riprende il tema del precedente film La felicità porta fortuna raccontando non solo le vicende quotidiane di coloro che mantengono equilibrio e felicità pur tra i numerosi problemi della vita ma anche di chi, invece, si lascia prendere dallo sconforto e viene scompensato dal logorio della vita moderna (come recitava un vecchio spot con Ernesto Calindri). In effetti Another Year, che era tra i candidati all’Oscar per la miglior sceneggiatura, si divide in due parti abbastanza distinte. La prima è piena di battute sagaci e ironiche. Sprizza serenità da tutti i pori. La seconda si immerge nei problemi esistenziali e caratteriali dei conoscenti di famiglia. Tom e Gerry (ebbene, sì!) sono marito e moglie da una vita. Sono interpretati da Jim Broadbent e Ruth Sheen. Hanno un figlio di trent’anni. La loro è una famiglia serena. Lui è un geologo e lei una psicologa. Intorno ad essi ruotano amici e parenti alla ricerca di consigli od ospitalità. In particolare c’è Mary, collega di Gerry, che è una logorroica e irrealizzata donna di mezza età alla ricerca di un equilibrio che ancora non ha. L’attrice bravissima che la impersona è Lesley Manville. La vera protagonista, in realtà, non è la coppia felice e serena bensì proprio l’irrequieta Mary che insiste, fino alla fine, a cercare ma senza sapere bene che cosa. Il finale – amaro – lascia pensare che Mary stia analizzando il suo passato per capire cosa avesse sbagliato e come porvi rimedio. Colpi di scena non ce ne sono. Il regista non intendeva certo stupire o sorprendere il pubblico ma solo emozionarlo. Purtroppo non centra l’obiettivo. Gli attori sono di indiscutibile esperienza ma non riescono a sopperire alla mancanza di una vera anima che permetta al film di spiccare il volo. Onestamente ci si aspettava qualche cosa in più.

Voto: 6-

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