40 Carati

40 carati

40 Carati (titolo originale: Man on a Ledge). Regia: Asger Leth. Cast: Sam Worthington, lanciato nell’Olimpo Hollywoodiano dal ruolo di Jake Sully in Avatar, Jamie Bell che dopo aver fatto commuovere milioni di spettatori nel 2000 con Billy Elliot, deve ancora trovare quel ruolo da protagonista che lo consacri definitivamente, Genesis Rodriguez, dalle forme talmente perfette da venire definita (nel film) come un’opera d’arte che cammina, Ed Harris, imbruttito ed invecchiato per interpretare il ruolo del losco faccendiere senza scrupoli David Englander. Incasso in Italia: poco più di 800 mila euro. Nick Cassidy (Worthington) è un ex poliziotto condannato a 25 anni di galera per il furto di un enorme diamante appartenuto a David Englander. Dopo essere evaso, Cassidy affitta una stanza al ventunesimo piano del Roosvelt Hotel di New York, poi sale sul cornicione e minaccia di buttarsi nel vuoto. Perchè fa tutto questo? La domanda è semplice ma la risposta risulterà essere piuttosto articolata. Cassidy è sul cornicione in equilibrio precario e con decine di metri di vuoto sotto i suoi piedi, tuttavia non pare nè depresso, nè ansioso, nè disperato bensì lucido, determinato e con le idee ben chiare. E’ lapalissiano ed evidente che qualcosa non quadra. Alcuni brevi flashback ci svelano gli accadimenti che precedettero i fatti in questione e ci introducono poco alla volta alle azioni in reale svolgimento. Come in un puzzle, anche in 40 Carati l’immagine viene completata pezzo per pezzo fino ad apparire nella sua definitiva pienezza solo alla fine. Un film da vedere tutto d’un fiato.

Voto: 6-

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *